chikungunya avis bologna

La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. La prima epidemia italiana si è verificata nel 2007 proprio in Emilia-Romagna. Fino ad oggi non erano più stati segnalati casi autoctoni, ma solo casi importati. Che cos’è e come è possibile prevenirla?

Le cronache di questi giorni raccontano di problemi nella raccolta di sangue in Lazio come capitò in Emilia-Romagna nel 2007. Ma occorre ricordare che un’allerta non significa un’emergenza. Le Avis seguono con attenzione l’evolversi della situazione coordinate dal Centro Nazionale Sangue che, insieme ai Servizi trasfusionali, gestisce i cali della raccolta attraverso le compensazioni tra regioni. Nonostante i casi autoctoni rilevati ad Anzio, il sangue e gli emocomponenti raccolti e trasfusi in Italia garantiscono a pazienti e donatori la massima sicurezza.

I donatori che sono transitati nelle aree di Roma e Provincia verranno sospesi per 28 giorni. Per ogni dubbio o domanda i donatori possono telefonare al numero 051/6429303. Per gli aggiornamenti sulle zone interessate da sospensioni in merito al virus visitare l’articolo dedicato

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Casi AUTOCTONI confermati in Italia nel 2017
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Casi AUTOCTONI non confermati nel 2017
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Casi TOTALI in Italia nel 2017

fonte: Epicentro, Istituto Superiore di Sanità

Un po’ di Storia

La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia-Romagna.

Sintomi e quadro clinico

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una simil-influenza che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Come arriva all’uomo

Il virus responsabile della chikungunya appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue). Un altro importante vettore è Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre  Anche varie specie del genere culex, sono state indicate come potenziali vettori per questo agente virale.

Come prevenirla

La prevenzione della malattia consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Attraverso zanzariere, repellenti e insetticidi. Occorre prestare attenzione ai viaggi in zone endemiche se si è in stato di gravidanza o si viaggia con bimbi piccoli o persone con scarse difese immunitarie.