Il 1939 è un anno importante per gli avisini di Bologna. Risale infatti al 5 maggio 1939 la data di costituzione ufficiale dell'Associazione dei donatori di sangue della città.
A dire il vero la storia dell’Avis di Bologna comincia prima del 1939, le cronache dei giornali infatti riportano che il 25 gennaio 1933 ebbe luogo una riunione presso il Policlinico Sant’Orsola, nel corso della quale venne decisa “la costituzione di una nuova organizzazione che si ripromette di porre generosamente a disposizione della scienza, per il bene della Società, un mezzo di intervento estremo pro malati che versano in particolari condizioni di gravità”. La nota della riunione lamentava inoltre i ritardi che Bologna aveva sulle cognizioni tecniche della trasfusione di sangue e dava notizia della costituzione di un comitato formato da eminenti clinici e primari ospedalieri e di conseguenza dell’istituzione dell’Albo dei datori di sangue. Il Carlino poi precisava: “Possono appartenere all’albo dei datori sangue tutte le persone di ambo i sessi, dai 25 ai 45 anni. I datori di sangue verranno poi sottoposti a visita medica ed esami sierologici presso il policlinico Sant’Orsola, naturalmente gratuitamente, come del resto assolutamente gratuita sarà l’offerta del sangue” (“Il Resto del Carlino”, 25 gennaio 1933).
Al tempo però esistevano ancora molti pregiudizi sulla donazione di sangue: molte persone ritenevano infatti che donare sangue fosse dannoso per la salute, tanto che al primo appello risposero solo 20 persone, tra cui inservienti o infermieri degli ospedali della città. Su “Il Resto del Carlino” del 15 maggio ’33 si legge il titolo “Un gesto nobile di un infermiere del maggiore: offre il suo sangue per salvare un ferito grave“.
Nel 1934 al polverificio “Baschieri e Pellagri” di Castenaso si sviluppò un incendio che coinvolse il deposito della polvere pirica e alcuni capannoni: un’enorme tragedia, decine di morti e feriti. Boati che scossero le case della periferia est. Tutta Bologna si mobilitò. Venne lanciato anche un appello ai cittadini perché donassero sangue presso la clinica chirurgica e presso i pronto soccorso del Sant’Orsola e dell’Ospedale della “Vita”, oggi Ospedale Maggiore, sito allora in via Riva Reno.
L’appello venne diffuso mediante altoparlanti montati su auto militari che per più volte nell’arco della giornata facevano il giro della città. Ad accorrere, oltre ai soliti 20 donatori già in attività da oltre un anno, vi furono molti altri cittadini, soprattutto operai delle fabbriche della Bolognina e di Santa Viola.
I 20 donatori diventarono presto 60, numero però ancora insufficiente per le necessità della città.
Il professor Gherardo Forni, direttore della clinica chirurgica, si rese qui conto che era necessaria una struttura più dinamica, un’associazione vera e propria, che superasse i limiti del comitato tecnico e del relativo Albo dei “datori di sangue”.
Nasceva così, con l’attiva collaborazione del prof. Pietro Mainoldi, radiologo, ma anche segretario del comitato tecnico, l’Associazione dei donatori volontari del sangue, una vera e propria struttura autonoma, con un proprio statuto.
L’Associazione aderì all’Avis in forma solenne il 5 maggio del 1939, accettandone anche lo Statuto. L’Avis, già da allora, non si occupava solo del reclutamento, ma anche del controllo dei donatori che venivano visitati e classificati per gruppi sanguigni; l’emoteca inoltre cominciava a mettere in atto ricerche approfondite sull’emotrasfusione.
Poi, per disposizione del Regime Fascista, l’Associazione nel 1941 fu disciolta, ma molti donatori rimasero comunque in attività anche se non inquadrati ufficialmente. In due anni questi donatori offrirono 300 trasfusioni per un totale di 92.695 c.c. di sangue. Nel 1943 i donatori erano 150 e le trasfusioni 544.
Nel 1945, dopo i terribili anni dell’occupazione nazista e a guerra finita, l’Avis di Bologna si ricostituì con all’attivo 173 donatori e 739 donazioni.
Può continuare così l’attività di dono del sangue per l’Associazione dei donatori di Bologna.
1939 – 2019. 80 anni di storia. 80 anni di dono del sangue. 80 anni di solidarietà e volontariato.
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