Donare il sangue e gli emocomponenti è importante anche e soprattutto in questo momento.
Aggiornamento del 15 febbraio 2022.
Il bisogno di sangue non si ferma mai: ogni giorno 1.800 persone necessitano di trasfusioni per poter sopravvivere. Nonostante il Coronavirus l’appello che AVIS fa è chiaro: vieni a donare. La donazione è un gesto responsabile che può essere compiuto solo se in buona salute.
1. Il sangue è sicuro – Donare è sicuro
Il dono del sangue è un gesto che viene compiuto sempre in assoluta sicurezza. Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione del coronavirus attraverso le trasfusioni di sangue ed emocomponenti.
Il Centro Nazionale Sangue – la massima autorità italiana sul sistema sangue del Ministero della salute – sta invitando tutte le unità di raccolta a effettuare la prenotazione delle donazioni, prendendo contatti telefonici con i donatori per conoscere il loro stato di salute e per sapere se hanno mai avuto contatti con persone affette dal virus.
Programmando le donazioni, inoltre, si evitano assembramenti e il contatto con altre persone è molto limitato. Il sistema è semplice: prenotazione, gestione dell’attesa e della donazione in piena sicurezza.
Per i donatori, la cui permanenza nelle strutture di raccolta è circoscritta all’atto della donazione, si procederà quindi con le procedure vigenti, che prevedono il triage telefonico, l’accesso contingentato previa prenotazione, la somministrazione di un questionario, il colloquio con il medico, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, la misurazione della temperatura e il rispetto del distanziamento sociale.
2. Donatori vaccinati e non vaccinati
Donazione e Green Pass
Ai donatori di sangue ed emocomponenti non sarà richiesto il green pass: l’accesso dei donatori alle sedi di raccolta di sangue ed emocomponenti, nel rispetto delle misure di prevenzione generale a garanzia della sicurezza della donazione, non è subordinato al possesso della certificazione verde Covid-19.
Dal 15 ottobre 2021 la certificazione verde è diventata requisito fondamentale per l’ingresso nei posti di lavoro, ma non per l’accesso a centri trasfusionali e unità di raccolta.
Cosa fare dopo aver fatto il vaccino anti-Covid?
Quale misura precauzionale, i soggetti che abbiano sviluppato sintomi dopo la vaccinazione (anche di una singola dose) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 7 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi.
Se asintomatici, si è ammessi dopo 72 ore dalla somministrazione.
3. Soggetti positivi
Le persone risultate positive al tampone sono tenute a osservare un periodo di sospensione dalla donazione.
La loro riammissione avverrà sulla base dei criteri indicati dal Centro Nazionale Sangue in questa circolare che sintetizziamo di seguito:
- I soggetti positivi sintomatici saranno riammessi alla donazione dopo 14 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi (fatta eccezione per la perdita del gusto e dell’olfatto che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) oppure in presenza di un test molecolare o antigenico negativo.
4. Contatti stretti ad alto rischio
Per i donatori totalmente asintomatici che abbiano avuto un contatto stretto con un soggetto risultato positivo ai test si applicano le seguenti disposizioni:
- I donatori non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (per esempio, che abbiano ricevuto una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni devono osservare un isolamento di 10 giorni dall’ultimo contatto a rischio. Saranno riammessi alla donazione solo se in possesso di esito negativo del test molecolare o antigenico effettuato al termine della quarantena;
- Per i donatori che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni la quarantena ha durata di 5 giorni, purché al termine di tale periodo venga eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare mascherine FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultimo contatto per i donatori che:
- abbiano ricevuto la dose booster, oppure che
- abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure che
- siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti.
È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi.
5. Post-donation information (PDI)
Il donatore deve informare il Servizio Trasfusionale di riferimento se:
- nei 7 giorni successivi alla donazione compaiono sintomi compatibili con SARS-CoV2 o è confermata la diagnosi di infezione;
- o se è venuto a conoscenza di essere stato un contatto stretto di un positivo nelle 48 ore precedenti alla donazione.
Si rimanda comunque sempre alla valutazione finale del medico selezionatore. Per dubbi specifici prima dell’appuntamento di donazione è possibile contattare i medici dei Centri di Raccolta compilando il modulo contenuto nella sezione Linea diretta con il medico, oppure telefonando allo 0516478011 dal lunedì al venerdì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 e il sabato e la domenica dalle ore 11,00 alle ore 12,30.
Link utili:
Sezione dedicata sul sito di Avis Nazionale
Circolare del Ministero della Salute del 30/12/2021 su misure di quarantena e isolamento