Di seguito le risposte a solo alcune delle vostre domande più frequenti.
No, grazie alle disposizioni che regolano la selezione dei candidati donatori, la donazione di sangue non comporta alcun rischio per una persona in buono stato di salute.
Fra le disposizioni citate troviamo ad esempio la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo (450 ml), l’intervallo minimo di tempo che deve passare tra una donazione di sangue intero e l’altra (almeno 90 giorni), la frequenza annua delle donazioni (non superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile).
Inoltre i controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.
È possibile donare presso la Casa dei Donatori di Sangue in via dell’Ospedale, 20 o presso l’Ospedale Bellaria, in via Altura 3 a Bologna.
Si può donare anche a Imola, presso la Sede Avis situata presso Piazzale Giovanni Dalle Bande Nere, 11.
Ci sono anche 11 centri di raccolta esterni disposti sul territorio metropolitano: Bazzano (Poliambulatorio Usl, Viale Martiri 10), Budrio (Ospedale di Zona, Via Benni 44), Castel Maggiore (Sede Avis in Via Bondanello 16/b), Castiglione dei Pepoli (via Pepoli), Loiano (Ospedale Simiani, Via Roma 8), Medicina (Polo Sanitario, Via Saffi 1), Molinella (Polo Sanitario, Via Provinciale Circonvallazione 47), Porretta Terme (Nuovo Ospedale, Via Zagnoni 5), S.Giovanni in Persiceto (Ospedale San Salvatore Day Hospital, Via E. Palma 1), San Pietro in Casale – Polo Sanitario (via Asia 61), Vergato – Ospedale Civile (Via Ospedale).
Diversamente dai normali prelievi di sangue, nel caso della donazione di sangue e plasma non è necessario osservare il digiuno. Anzi, è consigliato fare una leggera colazione, evitando però latticini (yogurt, latte, burro, creme) e zuccheri aggiunti. Quindi una colazione ideale potrebbe essere: the, caffè o spremuta senza zucchero e fette biscottate, biscotti (con miele o marmellata senza zucchero) o cracker non salati.
Quando si dona o si effettua la visita di idoneità è possibile effettuare la colazione del mattino. A pranzo è importante non mangiare latticini e fare un pasto leggero.
E’ inoltre necessario assumere il pasto entro due ore prima dall’appuntamento.
Un pranzo corretto può essere a base di : pasta in bianco (all’olio senza formaggio grattugiato), fetta di carne ai ferri o pesce arrosto, insalata e pane. Caffè poco zuccherato.
Il decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti” definisce che il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile.
L’intervallo tra due donazioni non deve essere inferiore a 90 giorni.
90+90+90+90 fa 360 giorni, non si può donare nei 5 giorni che mancano per arrivare ai 365 giorni che compongono l’anno.
Donazione di sangue e donazione di plasma sono entrambe sicure e indispensabili.
A garanzia di questo su tutto il territorio nazionale è intervenuto il Decreto 2 novembre 2015: “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”.
Per la donazione di plasma viene utilizzata un’apparecchiatura chiamata separatore cellulare e alla persona viene posizionato un accesso venoso collegato ad un kit composto da tubi e da un circuito sterile, posizionato all’interno del separatore.
Questo kit di tubi e circuito sterile è confezionato e viene cambiato al momento di ogni donazione. Il separatore divide le diverse componenti del sangue, trattenendo il plasma e raccogliendolo in una sacca e reinfondendo poi, insieme a soluzione fisiologica, la parte cellulare. E’ una procedura più lunga della donazione del sangue ma altrettanto sicura e soprattutto indispensabile e preziosa.
È bene evitare sforzi fisici o allenamenti sportivi molto intensi il giorno prima della donazione, poiché può alterare i valori del sangue.
È necessario evitarla anche nel corso della giornata della donazione, per lasciare al nostro corpo il tempo per riprendersi al meglio dal salasso appena effettuato.
No, solo quando sarà terminato il periodo stagionale di manifestazione allergica importante (riniti, congiuntiviti etc.) si potrà riprendere a donare.
Prima di tornare a donare, bisogna attendere almeno 15 giorni dall’ ultima assunzione del farmaco e comunque è necessario essere giunti ad una completa guarigione. In caso di dubbi è opportuno contattare i medici del centro di raccolta, che rispondono al numero 0516478011 (lun-ven ore 11-13, sab-dom ore 11-12.30).
No, le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana.
Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che durante il ciclo non si possa donare sangue, tuttavia in quel periodo è sconsigliata la donazione.
Certamente, senza nessun problema. In alcuni casi è consigliato anche dai medici, in particolare per quei donatori che in seguito a determinate patologie, subiscono un calo dei valori dell’emoglobina e della ferritina.
La neo-mamma può prenotare una visita di re-idoneità presso il Centro di Raccolta, trascorsi i 6 mesi dal parto e dopo aver terminato l’allattamento.
Si, se osservano una dieta priva di glutine possono condurre uno stile di vita normale, che comprende anche la donazione del sangue.
Il NAT, acronimo di Nucleic Acid Test, è un insieme di tecniche di biologia molecolare con le quali è possibile moltiplicare (amplificare) frammenti anche estremamente piccoli di materiale genetico (DNA o RNA) in modo tale da poterlo identificare e quantificare. È un esame estremamente preciso ed è utile per scoprire la presenza nel sangue del virus dell’epatite C o dell’AIDS anche prima della comparsa dei relativi anticorpi.
Stagionalmente può essere fatto ai donatori che hanno viaggiato in alcune province italiane o stati esteri per cercare eventuali positività ad alcuni virus introdotti dalle zanzare, come ad esempio il West Nile Virus.
Se non è stata eseguita con aghi monouso è necessario osservare una sospensione di 4 mesi.
Si, ma è necessario osservare una sospensione di 4 mesi prima di poter tornare a donare.
Si, ma se si hanno avuti rapporti sessuali a rischio è necessario osservare una sospensione di 4 mesi dall’ultima esposizione ad una o più delle condizioni di rischio. Fra queste si trovano i rapporti eterosessuali/omosessuali/ bisessuali:
- con partner risultato positivo ai test per l’epatite B e/o C e/o per l’AIDS o a rischio di esserlo,
- con partner che ha avuto precedenti comportamenti sessuali a rischio o del quale il donatore ignora le abitudini sessuali,
- con partner occasionale,
- con più partner sessuali,
- con soggetti tossicodipendenti,
- con scambio di denaro e droga,
- con partner, di cui non sia noto lo stato sierologico, nato o proveniente da paesi esteri dove l’AIDS è una malattia diffusa.