Charlotte ci racconta la sua storia.
“La mia storia da donatrice è tanto recente, quanto particolare. Poco meno di due anni fa, mio nonno se n’è andato, dopo un lungo mese di ricovero ospedaliero. Inutile dire quanto fossimo legati e quanto questo evento mi abbia segnato.
Due settimane prima della sua dipartita, iniziai a pensare seriamente di diventare donatrice di sangue. Non so perché. Mio nonno non aveva bisogno di trasfusioni, però di punto in bianco quella che era stata sempre una “pulce nell’orecchio” era improvvisamente diventata una cosa da fare quanto prima. Andai così a fare la visita di idoneità.
Poi mio nonno venne a mancare. Arrivò il risultato della visita: ero idonea a donare sangue e plasma. Lo dissi a tutti, parenti e amici, poi andai da mia nonna per dare anche a lei la notizia. Il dialogo fu il seguente: “Nonna! Sai che ora sono una donatrice di sangue?” “Che brava! Proprio come tuo nonno!” “Come sarebbe, come mio nonno?” “Non lo sai? Tuo nonno è stato donatore di sangue per tantissimi anni! Fino a che non gli dissero di smettere! Pensa che una volta, quando ancora lavorava, vennero a prenderlo i carabinieri in ufficio per portarlo in ospedale, perché c’era un signore che veniva operato d’urgenza ed avevano bisogno di avere un donatore compatibile lì!”
Nessuno me lo aveva mai detto. Da quando sono risultata idonea ho potuto donare solo due volte, ma ogni volta ho portato con me l’idea che mio nonno mi stesse accompagnando.
Donare mi permette di rimanere ancora fortemente legata a lui, nonostante non ci sia più.”
Grazie mille a Charlotte per aver condiviso con noi la sua sua bellissima storia di dono.
Scopri di più da AVIS Provinciale Bologna
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Scrivi un commento