Una visita informale o meglio familiare quella che ci ha concesso il Monsignor Zuppi. Familiare si, non tanto perché in via ufficiosa ma piuttosto per via dell’empatia creatasi con volontari, medici e donatori.

Tra consigli, risate e discorsi seri sul mondo della donazione di sangue l’Arcivescovo Zuppi ha avuto modo di vedere tutto il percorso tipo di un donatore di sangue. In questo cammino è stato accompagnato dalle Responsabili del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e del Centro di Raccolta e dai volontari della nostra Associazione.

E così, dopo un caffè al bar e le presentazioni del caso, si comincia incontrando il personale addetto all’accettazione dei donatori, i volontari delle prenotazioni delle donazioni di plasma e i medici dei 5 ambulatori del centro. E proprio come  i donatori, Monsignor Zuppi, il suo Segretario Don Sebastiano e i loro accompagnatori si sono fermati nella sala d’attesa di pre-donazione, dove oltre a the e crackers è possibile trovare dépliant e brochure informativi sulla donazione e sulla corretta alimentazione.

L’ultimo step: la sala prelievi e l’illustrazione dei diversi metodi per il prelievo di sangue o dei suoi componenti.

Usciti dal percorso di donazione è il momento delle riflessioni sulla nostra associazione e sulle opportunità per coinvolgere un sempre maggior numero di donatori periodici. L’illustrazione dell’atrio è d’obbligo, in quanto è in piedi una mostra organizzata dal gruppo hobbistico “Arte nel Sangue” e si presta quindi per introdurre il mondo di Avis Bologna fatto di socialità con tutti i suoi gruppi d’attività dagli interessi più svariati.

 L’interesse dell’Arcivescovo passa allora ai numeri, chiede quale sia la Regione più attiva per il numero di donazioni, per scoprire che è la Lombardia, chiede in quale percentuale i donatori incidano sulla popolazione 18-65 anni, che nella Provincia di Bologna si attesta sul 3,80 %.

Il tempo stringe, Arcivescovo e dirigenti salgono al primo piano per conoscere dipendenti e volontari.

Quattro chiacchiere e due doni: il ritratto realizzato dal vignettista Matitaccia e un fermacarte in vetro di Murano realizzato in occasione del 90° della nostra Associazione. Foto di gruppo ed è ora di salutarsi con una promessa: una collaborazione più attiva per la diffusione della cultura del dono.

 


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