Ieri pomeriggio, giovedì 19 ottobre, abbiamo partecipato all’interessante seminario “Da una goccia di sangue“, che ha avuto come oggetto il valore dato a dono e sangue in tre differenti religioni: la religione ebraica, quella cristiana e quella islamica.
Il tentativo di Avis Emilia Romagna di avvicinare il volontariato alle religioni è certamente ben riuscito, in particolare se pensiamo agli uomini di fede da un lato e dall’altro alle donatrici e ai donatori Avis che quotidianamente si alzano la mattina e si recano a donare un pezzetto della loro salute, perché chi è in condizioni di malattia possa avere a sua volta salute.
E questo gesto, come riferito dal Presidente di Avis Regionale Maurizio Pirazzoli, non è altro che un continuo tentativo di costruire solidarietà e pace, proprio come fanno le diverse religioni.
Altro ammirevole tentativo in questi tempi di paura e diffidenza verso l’altro, è stato quello di fornire un ottimo esempio di confronto e dialogo, perché come ha ricordato Enrico Bertoni, Direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro, anche il dialogo religioso passa attraverso il confronto tra le persone, il confronto con l’altro, dove l’altro non è racchiudibile dentro una definizione ma ha un percorso, ha una sua storia da raccontare e condividere.
E in questo contesto il sangue e il dono diventano questioni fondamentali. Infatti per molto tempo e in diverse occasioni ancora, il sangue è stato causa di divisione e discriminazione, mentre per la nostra associazione e per le religioni il sangue diventa dono, dono di vita.
E così anche per i donatori il dono del sangue non è solo il dono del sangue ma è il dono della vita.
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