Oggi, 19 marzo, Festa del Papà, alla Casa dei Donatori abbiamo incontrato Mirko, Martina, Stefano e Thomas. Padri e figli, insieme per Avis.

Grazie a tutti i papà che con il loro esempio ci aiutano a trasmettere l’importanza di donare. 

Mirko e Martina: “Approfittiamo della Festa del Papà per condividere un momento e per fare qualcosa di importante insieme!”

Ciao Mirko, Ciao Martina, vi va di presentarvi?

Mirko: Sono Mirko, ho 46 anni e dono da quando ne avevo 20. Ho due figlie, una è qui con me e l’altra più piccolina spero proverà quando raggiungerà i 18 anni. Sono convinto che questa macchina, formata da Avis, dalla Casa dei Donatori, dai medici e da tutto il sistema trasfusionale siano il motore e noi non possiamo far altro che metterci la benzina!

Ho iniziato a donare durante il periodo estivo del servizio militare e da lì non ho più smesso. In passato ho dovuto fare qualche pausa dalla donazione ma poi sono sempre ritornato. Infatti, per lavoro viaggiavo tanto all’estero, per cui osservavo le sospensioni alla donazione necessarie per paesi come il Nord Africa. Ora che non posso viaggiare, dono ogni 3 mesi. C’è un lato positivo per ogni cosa!

Martina: Sono Martina, ho 19 anni e studio ingegneria meccanica all’Università di Bologna. In questo momento di zona rossa, uscire per venire a donare è stato una ventata di aria fresca!

Come mai siete qui oggi, insieme, a donare?

Mirko: Ho colto l’occasione del 19 marzo, la Festa del Papà, per proporre a mia figlia di venire a donare insieme. Gliel’ho proposto quando mi è arrivata la convocazione per la donazione, visto che sapevo che lei aveva appena ricevuto l’idoneità. Mi piaceva l’idea di venire assieme, per condividere un momento padre-figlia e intanto fare qualcosa di utile per la nostra comunità!

Martina, a 19 anni sei alla tua prima donazione, come è andata?

Martina:  Sono stata molto contenta, è andata bene…Ho avuto un piccolo mancamento quando mi stavo alzando dalla poltrona a fine donazione, ma gli infermieri mi hanno fatta sdraiare subito e ho guadagnato una doppia colazione: una direttamente in sala prelievi e una al bar…Mica male! Certamente ritornerò a farlo!

Che consiglio lasceresti ai ragazzi della tua età?

Almeno provateci, venite a fare la visita di idoneità. Non date per scontato che non faccia per voi! Vi assicuro che è una cosa che fa stare bene a voi e agli altri. Se trovate anche una persona con cui condividere il momento è ancora più appagante! Per cui, donate!!

Stefano e Thomas: Una tradizione che va avanti da generazioni!”

Ciao Stefano, Ciao Thomas, vi va di presentarvi e dirci cosa fate nella vita? 

Stefano: io sono Stefano, ho 54 anni, sono di Casalecchio di Reno. Sono tecnico elettronico, team leader di un’azienda di Castel Maggiore. Sono 35 anni che dono: è dal 1991 che faccio parte di Avis e oggi sono qui per la Festa del Papà insieme a mio figlio Thomas…Giuro che non l’ho costretto a venire! È venuto di sua libera iniziativa e sono davvero contento, perché così portiamo avanti una tradizione di famiglia.  

Thomas: io sono Thomas, ho 19 anni sono al primo anno di economia all’Università di Bologna, era da un po’ che volevo venire e, confermo, papà non mi ha obbligato! Diciamo che anche il nonno, ex donatore, ha spinto molto. 

Come mai siete venuti qui oggi?

Thomas: Sono venuto, non solo grazie all’esempio di nonno e papà, ma anche  perché credo che donare sia importante. In fondo, a te che doni non costa nulla…Quindi perché non farlo! E poi fare del bene agli altri, fa stare bene. E sensibilizzare i ragazzi della mia età sul tema credo sia fondamentale al giorno d’oggi. Infatti, io oltre ad avere in casa nonno e papà donatori, ero venuto qui con la scuola quando frequentavo le superiori e avevo avuto modo di assistere direttamente all’iter che devono percorrere i donatori. Poi, i volontari e i medici di Avis ci avevano spiegato perché è importante donare e cosa vuol dire far parte di Avis…quindi diciamo che oggi per la mia prima donazione, sono arrivato piuttosto preparato!

Fra l’altro, anche diversi miei amici sono già donatori e commentiamo a volte quanto sia bello sapere di far qualcosa di utile per la nostra società e allo stesso tempo venire alla Casa dei Donatori di Sangue a Bologna la mattina della donazione e trovare tantissime persone gentili e accoglienti: lo staff dell’accettazione, volontari, medici e infermieri ti fanno sentire a casa.

 Avete donato entrambi sangue oggi?

Stefano: Thomas si ha donato sangue intero, io invece oggi ho donato plasma. Faccio una volta uno e una volta l’altra, perché credo che entrambi siano importanti: il sangue per le trasfusioni e il plasma per creare farmaci plasma-derivati che sono salvavita per tanti pazienti in Italia.