Donazione di microbiota fecale, a rischio le scorte al Policlinico Sant’Orsola, centro di riferimento per il programma nazionale di Trapianto di Microbiota Intestinale. 

Sangue, midollo osseo, organi e tessuti, latte materno, cordone ombelicale, ovuli, ma anche feci. Sono tanti i tipi di donazione per cui possiamo renderci disponibili oggi e tutti sono accomunati dalla voglia del donatore di compiere un gesto utile per la salute di altre persone. Un gesto simbolo di solidarietà!

Dal Policlinico Sant’Orsola arriva una richiesta di aiuto ai donatori di sangue: raddoppiate il vostro dono…spargete la voce! 

Al Policlinico Sant’Orsola IRCCS si trova infatti uno dei quattro centri riconosciuti dal Ministero della Salute come riferimento per il Programma Nazionale di Trapianto del Microbiota Intestinale o Fecale. 

In cosa consiste il trapianto di microbiota intestinale?

Il trapianto di microbiota intestinale avviene mediante infusione nel tratto gastro-intestinale del paziente, di microbiota intestinale (ovvero l’insieme microbi che colonizzano il nostro intestino), ottenuto da donatori sani.
 
Il Microbiota è una componente essenziale della nostra biologia, costituito da batteri, funghi e virus, che vive in determinate nicchie ecologiche del corpo quali cavità orale, pelle, vagina, tratto respiratorio e soprattutto tratto gastro-intestinale. Il microbiota intestinale, in particolare, è considerato una barriera competitiva contro l’invasione e la colonizzazione di patogeni e svolge un ruolo fondamentale per il metabolismo.

Chi può donare?

  • soggetti in buona salute,
  • tra i 18 e i 45 anni
  • senza patologie gastrointestinali
  • che non hanno assunto antibiotici negli ultimi 6 mesi
  • che non hanno viaggiato in paesi extra-UE negli ultimi 6 mesi e non devono farlo nei prossimi 2
  • nessun ricovero recente
  • codice fiscale italiano

Chi sono i riceventi? 

I riceventi sono pazienti affetti da malattie che colpiscono l’intestino, come infezioni croniche, fra cui ad esempio quella da Clostridium difficile, o altre patologie che prevedono la severa compromissione della barriera intestinale che può portare a morte per shock settico e insufficienza multiorgano.

L’utilizzo principale riguarda il trattamento dell’infezione da Clostridioidium difficile, sebbene il trattamento delle malattie infiammatorie dell’intestino sia oggetto di ricerca, come molte altre condizioni non gastrointestinali.

A Bologna è stato inaugurato un nuovo protocollo che consentirà di eseguire il trapianto di microbiota fecale in pazienti sottoposti a trapianto di fegato per ridurre il rischio di malattie infettive post-trapianto.

Perché donare? 

Per solidarietà, perché il trapianto di microbiota intestinale può salvare la vita a pazienti affetti da condizioni patologiche severe. 
 
Oltre a compiere una azione lodevole, sarà possibile effettuare un accurato controllo periodico gratuito dello stato di salute attraverso visite mediche ed esami bioumorali.

Comportamenti generali

Per accertarsi dell’idoneità del donatore, alla prima visita verrà effettuato un colloquio con compilazione di questionari relativi ad individuare condizioni di rischio infettivo (viaggi all’Estero, abitudini di vita o voluttuarie, recenti episodi infettivi ecc.) e ai sintomi gastrointestinali e esami bioumorali del sangue e delle feci, secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente (D Lgs 191/2007 e 16/2010).

La consapevolezza dell’importanza di ciò che si fa, il senso di responsabilità civica, l’onestà sono altri requisiti indispensabili per accedere alla donazione.

Non sono richieste diete particolari anche il giorno della donazione, anzi l’alimentazione e le abitudini non dovranno subire modificazioni.

Come donare

La donazione del microbiota fecale consiste nella raccolta di feci da parte di un donatore sano, che poi vengono lavorate in laboratorio fino a ottenere una sacca piena di liquido, simile al plasma, ricca di batteri e miceti, poi messi in circolo nel corpo del paziente con disequilibri nel microbiota tramite colonscopia o clistere. Questa ancora poco diffusa donazione permette al paziente malato di ripristinare la propria flora batterica in un arco temporale di circa 21 settimane, proprio grazie ai batteri esterni del donatore. L’efficacia del trapianto si attesta attorno al 90% nei pazienti con infezione ricorrente che non risponde più alle terapie standard. Il trapianto, inoltre, aumenta la sopravvivenza complessiva di oltre il 30% a 90 giorni dall’infezione.

Scarica 👉 Vademecum Donazione microbiota fecale AOSP pdf

Dove donare

Presso l’IRCCS Sant’Orsola, Ambulatorio Medicina Interna – Stanghellini
Padiglione 11, piano 0, Ala B

Contatti

Per dubbi o richieste specifiche: 051.2144916 reclutamentofmt@aosp.bo.it